Eleganti, raffinati, artigiani della musica che fanno ritornare in mente i più famosi “Buena Vista” – cantori di Cuba e delle storie d’amore delle sue spiagge – il gruppo riemerge sempre, grazie anche alla serata organizzata dalla “Focus” la scorsa settimana al Comune. Lo fa attraverso la sua voce-pilota, il soprano Manuela Infalletta, talento di casa nostra, prestata alla serenata popolare, per un momento, smettendo le vesti della Norma.

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Formidabile la sensibilità di Enrico Caruso al contrabbasso, Domenico Calvo alla chitarra, Vincenzo Rafalà alla fisarmonica hanno creato magia nella loro scansione ritmica. Ne è lieta la Infalletta, che rimarca la loro abilità: “Tecnicamente – afferma la soprano – sono coerenti nel declinare la canzone folclorica siciliana. Hanno una spiccata conoscenza musicale, nascendo nell’alveo della trasmissione pratica del sapere. Mi raccontavano come loro imparassero a suonare come si faceva anticamente, dietro alla bottega del barbiere. E gli strumenti se li costruivano pure, come veri liutai: non hanno frequentato la canonica scuola musicale, ma hanno imparato dagli strumentisti del passato. Ovviamente nella vita fanno altri lavori: dal farmacista al settore impiegatizio. Eppure, malgrado l’asperità del testo della Balistreri, la loro accentuazione è fluida, naturale, precisa: e il finale di petto della Infalletta, nel finale “Lu voi sapiri quannu t’aju allassari?”, è struggente sintesi della sicilianità. (Il pezzo è stato registrato da 2minutes in alta qualità audio)

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