20 Maggio 2025

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  • FLORIDIA. “STOP AI RIFIUTI: LA PAZIENZA E’ FINITA, D’ORA IN POI, TOLLERANZA ZERO”

    FLORIDIA. “STOP AI RIFIUTI: LA PAZIENZA E’ FINITA, D’ORA IN POI, TOLLERANZA ZERO”

    Dopo svariati appelli sui social, il sindaco di Floridia, Marco Carianni, accelera nella sua azione tecnica contro l’abbandono dei rifiuti. “Non avremo più alcuna tolleranza nei confronti di chi prosegue nell’abbandono delle immondizie”. Un plauso era dovuto alla Polizia Municipale, e così è stato: L’azione preventiva si era estesa anche ai territori viciniori, con grande dispendio di energie. “Nel mese di gennaio 2025 – prosegue Carianni – in seguito ai controlli svolti sul territorio dagli agenti della Polizia Municipale, sono stati denunciati penalmente cinque soggetti proprio per l’abbandono di rifiuti.

    “I trasgressori sanzionati – approfondisce –   sono stati individuati grazie ai dispositivi di videosorveglianza dell’Amministrazione ed obbligati anche alla rimozione dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi”.  Adesso l’ulteriore stretta: “La lotta all’abbandono dei rifiuti – dice il sindaco – deve riguardare tutti i cittadini. I positivi risultati sono il frutto del lavoro della comandante della Polizia Municipale e di tutti gli agenti. Il decoro e la pulizia della città di Floridia dipendono da tutti noi e per questo occorre rispettare le regole, sensibilizzando tutti. Non siamo più disposti a tollerare determinati comportamenti nocivi sia per i residenti delle zone interessate, sia per l’ambiente”. Quindi la chiosa: “Solo se lavoreremo in modo unitario potremo davvero crescere come comunità”.

    R. R.

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    Mi piace il tuo QR-code

    RIFLESSIONI ALLA RINFUSA SULLA QUOTIDIANITA”

    Siamo un Qr-code verde, leggermente elettrico. Il nostro nome “mai nessun saprà”: è proibito pronunciarlo. Molto meglio scansionarlo con passione, strofinandoci i chip più matti. E d’altronde, dimmi, senza quel quadratino sul braccio, meraviglioso dei suoi milioni di punti neri, tu, realmente, chi saresti? Io non potrei riconoscerti e, quindi, non uscirei con te. Oh, guarda, piuttosto vado su una dating-app (fa figo usare parole straniere dappertutto: per i boomers, significa “applicazione per appuntamenti), dove almeno c’è un codice. Sì, con un codice so chi tu realmente sia, quali perversioni hai, le tue medicine, i tuoi tic. Non mi serve abbracciarti o respirarti. Un tempo, forse. Ma oggi è pericoloso dar scandalo: è come andare sotto la pioggia e beccarsi un’influenza fuorilegge. O come stare al Sole a pelle nuda, su una spiaggia lattiginosa. Allora che fai, ti aspetto? Prendi l’auto per venire da me, ché sto uscendo per una ricarica: fermati alla prima colonnina, quella artificiale. Spero di non incendiarmi nell’attesa del tuo download. Al limite, ci facciamo un refresh virtuale nel green del mio conto in red.

  • FLORIDIA. LA “Passio” DI LANGLOIS “UN TESTO DURO, INTENSO VERO”

    FLORIDIA. LA “Passio” DI LANGLOIS “UN TESTO DURO, INTENSO VERO”

    disse il compianto Sebastiano Lo Monaco, durante l’indimenticabile “Bella Passione” portata in scena nel 2017

    Sulle note di Antonio Granata, riecheggia ancora, una serata memorabile ricreata dallo scritto del misticoLanglois, il prete che non si spaventava di una penna.
    “Rompi il tuo silenzio, dimmi chi sei”. L’incipit della possente voce di Sebastiano scuote ancora le coscienze. Recitò Langlois, il Cileno che non aveva mezzi termini nella cronaca. “Dici di avere la verità, ma che cos’è la verità? Il silenzio, la verità è lui? Nessuno ha mai parlato così. La verità? Basta con la metafisica! Basta con la mistica! Io non sono un mistico greco, non sono un poeta, sono un politico! Per questo faccio il procuratore in questo paese”. Il Sagrato di Sant’Anna si scosse. Non era aduso a testi così rivoluzionari. Il nostro grande attore, sì, da gran ricercatore qual era, qual è, ci lascia in eredità quelle vibrazioni tristemente attuali mentre soffiano, prepotenti, venti di odio, di vendetta, di sopraffazione. 

    Guarda il video di 2minuti del 13-04-2017

    “Quest’uomo è innocente – recitò commosso – ma non sa cavarsela”. L’uomo innocente, ancora lui. “Io non trovo in costui alcuna sovversione perché dovrei crocifiggerlo?”. Tentò di contrastare i ripetuti “Crocifiggilo!” della folla”. Eppure, “il suo Verbo si fece carne, carne della carneficina di Aushwitz, carne ebrea all’ingrosso, carne delle scuole elementari, carne convertibile in grasso, convertibile in silenzio degli arcipelaghi, carne della follia delle “Folies Bergère”, carne dei suicidi sui fiumi, carne dei feti abortiti per la cosmetica, carne di Gesù che muore, carne della ingegneria genetica, carne dell’infermità mentale, carne delle radiazioni atomiche, per l’immensità di Dio”.

    Il largo, mesto, vibrare dell’orchestra diretta dal Maestro AntonioGranata, incornicia una serata che oltrepassa il tempo. “La via crucis – canta, recitando – ha una lunghezza esatta di 500 metri. I più lunghi della Creazione. La teoria della relatività ammutolisce di fronte a questa distanza. La croce ha un peso esatto di 70 chili. Questi 70 chili sono i più pesanti dell’Universo, che gravita intorno a questa croce: la forza con cui Gesù la abbracciò, non è esprimibile. Un lavoro cosmico non misurabile”. 

    Il tempo è relativo, perché quell’ascesa continua, pur se fra mille venti di fuoco. E il grande attore, si fermò, insieme allo scrivente, al maestro, esausti, dopo la serata, sotto l’arco della Chiesa e disse: “Io non so, spero, cerco, ma è troppo grande tutto questo”. Parole che serbiamo nel nostro cuore, afferrando la speranza, la ricerca, la grandezza dell’Uomo. E riflettemmo su queste parole dello scrittore cileno: “L’essere umano”, ha la dolorosa capacità di vivere senza interrogarsi sul senso della vita, e può trascorrere anni in quello stato di vuoto. Ma quando il dolore irrompe nella tua vita, allora diventa difficile sfuggire alla grande domanda sul significato del dolore. Perché non è degno dell’uomo soffrire come bestie, cioè con ruggiti e senza domande.” Il resto è ancora da scrivere. Le musiche della “Bella Passione” sono dell’amico Antonio Granata, anima della rappresentazione portata in giro per l’Italia. “Sebastiano manca, se n’è andato troppo presto – dice oggi Granata – è l’unico Pirandello che avevamo qui”.

  • CATANIA. CONSERVATORIO “VINCENZO BELLINI” CASTADIVA

    CATANIA. CONSERVATORIO “VINCENZO BELLINI” CASTADIVA

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  • Floridia. COSTA: “LILT QUI, PREVENZIONE E SOSTEGNO PSICOLOGICO. IL TRUCCO E LA CURA DEL PROPRIO ASPETTO SONO INDISPENSABILI PER LE DONNE”.

    Floridia. COSTA: “LILT QUI, PREVENZIONE E SOSTEGNO PSICOLOGICO. IL TRUCCO E LA CURA DEL PROPRIO ASPETTO SONO INDISPENSABILI PER LE DONNE”.

    E’ Gaetano Costa, avvocato, ma soprattutto uomo dalla profonda umanità a parlare dei due capisaldi su cui occorre continuare sulla via della sconfitta del male ancora non debellato, che purtroppo coinvolge la maggior parte delle famiglie. Misurato, e comprensivo, ci avverte di quanta strada, ancora, si dovrà fare. “Floridia vuole vivere” ma non solo Floridia. Ci si chiede “perché”, sgomenti difronte a quanto accade, ma è nella prevenzione e nell’apporto psicologico il perno su fare trincea. La Lilt è qui da Gennaio, ancora presto per fare bilanci. Ma il lavoro c’è. “In un mese e mezzo – dice Costa – le persone si sono avvicinate alla struttura sia per necessità, sia per esigenze effettive. Abbiamo molte richieste che vengono accolte in modo positivo: la gente ha capito che la prevenzione è la chiave di volta, non ci stancheremo mai di ripeterlo. Il presidio delle malattie antitumorali quindi, non è solo un fatto sanitario e basta. Lavoriamo sugli aspetti di natura intimamente connessa alla mente e all’anima. Una psicologa presta la sua opera gratuitamente, in tal senso. Abbiamo avviato una session di trucco per le malate oncologiche”. Il trucco non è da prendere sottogamba, tutt’altro. Un ombretto o un fondotinta non risolvono, ma aiutano ad aggrapparsi a una ripresa sempre più certa. “Per una donna è fondamentale sotto tutti i punti di vista. La cura del proprio aspetto è una componente indissociabile dalla propria interiorità ed è un approccio vincente sulla malattia”. E’ l’inizio di un nuovo percorso: “E’ la prima tappa – conclude – che abbraccia la gente di Floridia”.

  • FLORIDIA. IANUZZO INSOLIA: “MASCULINO, ROBA DA RICCHI. UN TEMPO NON ERA COSÌ”.

    FLORIDIA. IANUZZO INSOLIA: “MASCULINO, ROBA DA RICCHI. UN TEMPO NON ERA COSÌ”.

    Da mille lire a 10 euro in pochi anni il gradino, per la maggior parte è insormontabile. Le alici, un tempo piatto povero, adesso costano più della carne. Parola di Ianuzzo Insolia, personaggio amato, uomo che ha “fatto” il mercato quando ancora lì, dopo la Piazza, non c’era quasi nulla. Si arrivava, al mattino presto, per un posto al banco del pesce e si vendeva. Punto. “Con l’euro il prezzo è decuplicato – racconta Ianuzzo – e non mi sento certo di acquistare le alici di scarsa qualità per i clienti”. Sì, è pur vero che si contrasta il caro-pesce con il pescato dagli allevamenti. Ma i prezzi restano elevati. “L’Orata che viene da Malta, una delle migliori costa otto euro: e non possiamo venderla a 10 euro. Le tasse sono alle stelle, l’Iva, non ne parliamo, la spazzatura ha costi incredibili. Noi, ad esempio la paghiamo due volte. Insomma, si sopravvive – dice -. E la gente spende molto meno, non posso quantificare. Oggi non c’ pesce, per esempio, c’è troppo vento. Una cassetta di alici costa 35 euro: la gente non è disposta a salire sopra gli otto euro al chilo. Le seppie vanno giù perché sono in abbondanza. Gli avventori mi dicono che è il pesce è roba da ricchi”. Eppure il mitico Ianuzzo rispolvera la buonanima di padre Giovanni: “Mi disse che il venerdì si mangia il pesce perché è un alimento povero – ricorda -. C’erano i marinai in ogni famiglia. Ma oggi, se rapportati ai prezzi della carne, più bassi, col pesce la tavola rimane davvero povera perché alla stessa cifra acquisti un minor numero di grammi. Ripeto, il masculino era il pesce dei poveri, ma è ricco di sostanze benefiche, come dicono i medici. Eppure s’è creata questa trasformazione sociale che non lo rende più accessibile. La gente deve sapere che operiamo con il massimo rispetto per le loro esigenze, non possiamo mettere sul banco roba di scarsa qualità”. È Ianuzzo, la sua stanza, i suoni che riecheggiano dagli anni 50, “quando il sindaco era ancora il nonno di Orazio Scalorino”. Quando c’erano solo pochi banchi, un custode, e un calmiere, al mattino. È cambiato tanto. È rimasto l’odore del pesce, gli antichi bandezzi, e una speranza indomita di ripresa.

  • FLORIDIA. DI MAURO: “COMPARTO AGRUMICOLO ABBANDONATO, ABBASSATE I COSTI DI CARBURANTE E BUROCRAZIA”.

    FLORIDIA. DI MAURO: “COMPARTO AGRUMICOLO ABBANDONATO, ABBASSATE I COSTI DI CARBURANTE E BUROCRAZIA”.

    È Nino Di Mauro, del comparto agrumicolo, a ri-lanciare l’allarme-invasione arance straniere: un’invasione che potrebbe essere fermata, o almeno contrastata attraverso efficaci politiche agricole europee.

    Guarda il servizio video di 2minuti

    “Le arance sono per terra – premette – soprattutto per la condizione climatica non favorevole: le forti precipitazioni hanno determinato quest’ulteriore problema. Il settore è in crisi sia sul versante dei produttori, sia per i commercianti”. La concorrenza straniera? ”La globalizzazione non aiuta – osserva –. Proprio per questa ragione i nostri politici europei devono imporre dazi superiori. Già facciamo enormi sforzi a esportare i nostri prodotti: i politici comprendano che l’aiuto è essenziale per non soccombere”. Le iniziative ufficiali a sostegno delle arance e dei limoni sono relative, a suo avviso. “Con questa burocrazia dai mille lacciuoli, non servono, di fatto” commenta. Controproposte? “Abbassate il costo del lavoro in agricoltura e, soprattutto i carburanti alle stelle, ormai cammina tutto su gomma”.

  • NOTO. I “NUN CI SEMU ‘CA TESTA” ALL’UNITRE DI NOTO E AL PRIVITERA IN 24 ORE, PORTANO CANTO, TEATRO, ARMONIA.

    NOTO. I “NUN CI SEMU ‘CA TESTA” ALL’UNITRE DI NOTO E AL PRIVITERA IN 24 ORE, PORTANO CANTO, TEATRO, ARMONIA.

    E il gruppo cresce, pur in un repertorio giocoso. “Non ci semu ca testa” si prende (quasi) sul serio. Non è più un gioco. Fa bella figura al Privitera, a Siracusa, e a Noto nel giro di 24 ore. Convincenti, poche davvero le dissonanze o le failures ritmiche. Eppure sono madri, lavoratrici, donne che sacrificano tempo per cantare e far sognare, ricostruendo epoche, paesaggi sonori, sensazioni sommerse nell’intimo. Nella Caruso, con la sua prorompente vitalità, ha saputo riaccendere le cantanti che non sapevano d’esserlo. La sintonia raggiunta col collega, Alessandro Strano, dall’estro armonico indiscutibile, dipingono un quadro difficilmente replicabile; dove la teatralità nel canto e il canto nelle movenze delineano un’assoluta novità nel panorama musicale provinciale. Far sorridere nei posti dove non c’è molta voglia di divertirsi, resta la mission del team ospitato a Noto dalla Unitre. Un sito storico, il Monastero dei Cappuccini, è il quartiere generale della terza età. Lo spettacolo visivo offerto dal gruppo canoro sempre più maturo, è consapevole delle reazioni dell’uditorio. Il repertorio musicale, sottolineato dal collega di Nella Caruso, Sandro Strano, è stato apprezzato nelle sue sfumature in grado di spaziare nel tempo. Dal jazz, al pop anni 70, per arrivare a forti azioni teatrali, vocalizzazioni inattese eppure armonizzate come in un continuum temporale logico. Quel loro “tiriti a porta”, a cappella, spiazza e affascina. E fa cronaca del tempo, anche con una parrucca verde, un travestimento sgargiante che ammicca, invitando a non prendersi troppo sul serio. Né su una “Torpedo blu”, o nelle “Mille bolle blu” d’istanti che passano disordinatamente. D’altronde, come son solite cantare, la vita è un cabaret, un giro d’accordi dove è inutile star giù. E loro ne sono convinte, portando gioia, “pe’ fa la vita meno amara”.

  • FLORIDIA. NINO BAZZANO, “L’ULTIMO PROIEZIONISTA”

    FLORIDIA. NINO BAZZANO, “L’ULTIMO PROIEZIONISTA”

    “E LA SERA ANDAVAMO AL CINE PER STARE INSIEME”. SCATÀ:“RECUPERIAMO IL RITO DELLA SALA. ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO”.

    È come rivedere Nuovo Cinema Paradiso, le pellicole che si rompono, la gente che ancora fuma in sala, parlare con Nino Bazzano. E’ lui, “l’ultimo proiezionista”. Lavorava al Cinema Archimede, quando alla domenica “s’incassavano fino a 800 mila lire”.
    Nino ha avuto l’onore di montare le dieci “pizze” di Ben Hur, facendo molta attenzione che il film fosse fluido. Per Renato Scatà, cinefilo, è un mito da preservare: Floridia è cambiata, eppure delle sue esperienze cinematografiche, dei suoi attori, del Floridia Film Fest ancora si parla in tutte le bacheche sicule, e oltre, in Francia. Bisogna essere realisti: Bazzano ricorda il trend dell’epoca, la gente guadava i film western, non le storie d’amore americane. Qui non hanno mai attecchito. Al limite sono riusciti nell’intento di far cassa i film di kung fu. Dal ‘55 all’88 Bazzano traccia un quadro chiaro: le sale lavoravano bene. “Soprattutto il Flora e l’Archimede – rammenta -. Poi la fine, con l’incendio del cinema Statuto, nel 1988. Oggi sarebbe bello riaprire una sala, ma ci sono troppi adempimenti, è antieconomico”. Gli brillano gli occhi quando visualizza il “suo” rito: costruire il film, montare le pellicole. “I Dieci comandamenti erano difficili da mettere insieme. Se non si stava attenti, il rischio era sbagliare, malgrado la numerazione di ogni singola pellicola”. Episodi divertenti? “Quando la gente ha soppiantato i western per la commedia sexy”. E lì la censura iniziò ad allentare sé stessa, perché conveniva all’establishment. La Tv, poi, ha distrutto tutto. Assieme ai multisala, come commentato dal cineasta e regista, Renato Scatà. “Il cinema serve a comprendere chi siamo, a dare un senso al vivere quotidiano – riflette -. E“l’ultimo proiezionista” è un simbolo su cui interrogarsi. Varammo il Floridia Film Fest perché questa terra è stata sempre crocevia d’idee: per cinque anni abbiamo tentato di far rivivere il passato spiegando il presente”. Insomma, l’intento era proiettare Floridia oltre il suo guscio. Scatà sostiene la necessità di non cancellare una memoria collettiva. “C’è una storia rurale legata alla città – dice – e se dovessi fare un docufilm, sarebbe sul carnevale, perché esso ha qualcosa di pagano che si lega alla terra, al protocristianesimo, riesumando i racconti degli avi”.
    Spettri, ci sono ancora gli “Spettri”, quelli interpretati dall’indimenticato Pasquale Raciti, a popolare i cinematografi chiusi, impolverati, vibranti. Scatà, come Bazzano, non fa altro che discutere del cinema. Evidenzia come nella” Ville Lumière”, le sale continuino a esistere senza problemi, proiettando film in bianco e nero. Paradossale. Perché in una grande città si cerca l’aggregazione, mentre qui, no. E si rimane soli, nell’oceano di una multisala, “che ribalta il senso dell’unione sociale”. S’è smarrita l’artigianalità di una creazione, l’immortalità di una serie di baci rimessi insieme da Tornatore, metafora di una potenza umana che sprigiona lo stare insieme davanti a uno schermo, per un applauso finale, liberatorio, capace di sciogliere quei nodi che ci portiamo davanti al ticchettio della macchina da presa. “Nino Bazzano è il nostro Alfredo, quello di Nuovo cinema Paradiso, il Noiret collezionista di spezzoni, che continua a testimoniare la speranza di riaprire una sala per ritrovarsi insieme”. Magari un nuovo Film Fest per rimettere in gioco le idee, ciò che ancora pulsa sul territorio.

    Roberto Rubino

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  • Solarinando..il sigillo di Francesco I

    Solarinando..il sigillo di Francesco I

    Solarino ricorda le sue radici, consolidandole.

    Guarda il video di 2minuti ⤴️
  • SIRACUSA. UN BENZINAIO: ” MI FACCIA 20 EURO? NO, CENTRSIMI” PAGHIAMO ANCORA L’ETIOPIA

    SIRACUSA. UN BENZINAIO: ” MI FACCIA 20 EURO? NO, CENTRSIMI” PAGHIAMO ANCORA L’ETIOPIA

    Naturalmente il titolo è forzato, il gentilissimo signor Patti non fa riferimento alle singole accise, ma alla difficoltà degli automobilisti nel far rifornimento. Il distributore sulla statale 124 ci ha concesso questo contatto e ne siamo grati.

    ⬆️ GIARDA IL VIDEO DI 2minuti ⬆️

  • FLORIDIA. NOZZE D’ORO DI GIUSEPPE BORGIONE E MARIA SANZARO: ” L’AMORE NON SCADE MAI”

    FLORIDIA. NOZZE D’ORO DI GIUSEPPE BORGIONE E MARIA SANZARO: ” L’AMORE NON SCADE MAI”

    È un film-maker un cronista della storia di Floridia e oltre. È Giuseppe Borgione un personaggio benvoluto da tutti per la sua classe e raffinatezza nell’immortalare i momenti più significativi della comunità. Lui e la sua compagna (si dice così oggi, no?) Maria Sanzaro arrivano all’ora. “Non è un traguardo ipotizzabile oggi per le coppie – commenta Giuseppe -. Mi sento fuori luogo, fuori tempo, M’immaorai di Maria a 15 anni lei appena 14. Un amore eterno”. Entrambi non hanno mai avuto problemi perchè la teoria-Borgione è “quantistica”. Parla dell’ elastico: semplicemente occorre comprensione reciproca. E se oggi c’è un default del matrimonio è per l’eccessiva confusione dei ruoli uomo-donna. O almeno potrebbe essere una chiave di lettura, senza far polemica o accendere diatribe femminil-maschiliste. “Purtroppo abbiamo assistito a un rivesciamento di ruoli dal 70 in poi -ricorda-.

    Pippo e Maria Borgione
    nel loro giorno di nozze.

    L’uomo soccombe spesso, ormai, ma chi vince non è felice. Non c’è pazienza da entrambi. Ragazzi, si può pure arrivare arrabbiati a casa: lavoro, situazioni difficili da gestire. Pazienza, serve pazienza e riflessione”. Sul banco degli imputati c’è la tecnologia. Non lo dice il mitico Giuseppe, lo ribadisce, semmai, supportato dalle analisi sociologiche: “la tecnologia è stata mal gesrita – afferma – e l’equilibrio è venuto meno. I nostri erano altri tempi e pronunciare il fatidico ” nella buona e nell cattiva sorte” rappresenta una legge divina. Si era consci di ciò che si faceva. Adesso quella formula viene a malapena ascoltata dalla maggior parte delle coppie, ma potrei sbagliarmi”.

    17 Gennaio 2017
    Giuseppe Borgione e Maria Sanzaro il giorno dell’anniversario delle nozze

    La Floridia sorridente è passata. E non solo Floridia “il mondo in cui filmavo le coppie che si sposavano – ricorda romantico – è quello in cui si ci amava davvero. Non si sceglieva per moda o convenienza”. Certamente queste cose ci sono sempre state. Oggi, purtroppo, sono amplificate da una realtà irreale, virtuale, televisiva “on demand”. “La famiglia un luogo sacro – racconta col suo solito garbo – altrimenti non sposatevi. Spegnete la tivú, amatevi, non cercate la soap-opera, il primcipe azzurro, la super donna. Cercate voi stessi, la realtà del vostro cuore. Non la finzione degli schermi. Dal canto mio sono fortunato e Maria l’ho conosciuta per gioco e per gioco ci siamo fidanzati. Poi ha vinto la poesia. E siamo stati in due a pensarla allo stesso modo”.

    Pippo e Maria Borgione ieri ed oggi ….
    l’amore non scade!
  • WASHINGHTON. UN FLORIDIANO, SOTTOUFFICIALE DELLA U.S. NAVY BAND SUONA PER L’INSEDIAMENTO DI TRUMP

    WASHINGHTON. UN FLORIDIANO, SOTTOUFFICIALE DELLA U.S. NAVY BAND SUONA PER L’INSEDIAMENTO DI TRUMP

    Sono ore d’intenso lavoro per la banda della Marina militare statunitense: si lavora costantemente per marciare durante la cerimonia d’insediamento del Presidente eletto, Donald Trump. Un floridiano ha, per la seconda volta, l’onore di essere uno dei clarinettisti a un insediamento presidenziale:
    lo aveva già fatto quattro anni fa per Barack Obama. Replica per Trump, il 20 gennaio, a Washinghton DC. C’è fermento. “Sono concentrato – ci dice – suoniamo molto: eseguiremo marce militari che rappresentano la musica militare. E’ in evidenza il repertorio della marina, ovviamente, di cui faccio parte. Certamente, l’emozione c’è sempre e ogni prova ha la durata di due ore. Per prepararci studiamo tantissimo”.
    Il clarinetto? “E’ stato sempre la mia vita – racconta -. Ho iniziato a otto anni col professore Paolo Buccheri a Floridia e con Guido Indomenico. Lui mi ha portato fino al conservatorio di Catania”. Successivamente Giancarlo ha seguito dei corsi di perfezionamento alla Scala di Milano e con i migliori clarinettisti del mondo. Giancarlo è annoverato fra i migliori interpreti al mondo per la sua duttilità e la capacità di avere grandi orizzonti musicali, proiezioni sonore di rara intensità e dinamiche che esprimono compiutamente la propria personalità artistica. La “mission” della U.S. Navy Band è supportare il presidente degli Stati Uniti, il Dipartimento navale, funzionari e alti ufficiali durante le cerimonie pubbliche rappresentando Inoltre 300.000 marinai americani nel mondo.“Eleva lo spirito di corpo”, incrementando la consapevolezza e le pubbliche relazioni. Questo è quanto affermato nelle basi costitutive del corpo musicale. E, non ultimo, “proietta un’immagine positiva in Patria e all’estero”. E’ importante notare come i musicisti debbano possedere una formazione musicale completa, in grado di spaziare con perizia in ogni stile musicale. I 174 musicisti sono selezionati, infatti, dalle migliori accademie mondiali. E non solo: la U.S. Navy Band cresce le sue eccellenze, coltivando i giovani alla musica e alla contemporanea pratica dell’addestramento fisico. Lì, il nostro Giancarlo, porta un pezzo d’Italia, ma soprattutto l’orgoglio della floridianità nel mondo. “Ne sono fiero” commenta il clarinettista.
    Roberto Rubino