20 Maggio 2025

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  • FLORIDIA. “STOP AI RIFIUTI: LA PAZIENZA E’ FINITA, D’ORA IN POI, TOLLERANZA ZERO”

    FLORIDIA. “STOP AI RIFIUTI: LA PAZIENZA E’ FINITA, D’ORA IN POI, TOLLERANZA ZERO”

    Dopo svariati appelli sui social, il sindaco di Floridia, Marco Carianni, accelera nella sua azione tecnica contro l’abbandono dei rifiuti. “Non avremo più alcuna tolleranza nei confronti di chi prosegue nell’abbandono delle immondizie”. Un plauso era dovuto alla Polizia Municipale, e così è stato: L’azione preventiva si era estesa anche ai territori viciniori, con grande dispendio di energie. “Nel mese di gennaio 2025 – prosegue Carianni – in seguito ai controlli svolti sul territorio dagli agenti della Polizia Municipale, sono stati denunciati penalmente cinque soggetti proprio per l’abbandono di rifiuti.

    “I trasgressori sanzionati – approfondisce –   sono stati individuati grazie ai dispositivi di videosorveglianza dell’Amministrazione ed obbligati anche alla rimozione dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi”.  Adesso l’ulteriore stretta: “La lotta all’abbandono dei rifiuti – dice il sindaco – deve riguardare tutti i cittadini. I positivi risultati sono il frutto del lavoro della comandante della Polizia Municipale e di tutti gli agenti. Il decoro e la pulizia della città di Floridia dipendono da tutti noi e per questo occorre rispettare le regole, sensibilizzando tutti. Non siamo più disposti a tollerare determinati comportamenti nocivi sia per i residenti delle zone interessate, sia per l’ambiente”. Quindi la chiosa: “Solo se lavoreremo in modo unitario potremo davvero crescere come comunità”.

    R. R.

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    RIFLESSIONI ALLA RINFUSA SULLA QUOTIDIANITA”

    Siamo un Qr-code verde, leggermente elettrico. Il nostro nome “mai nessun saprà”: è proibito pronunciarlo. Molto meglio scansionarlo con passione, strofinandoci i chip più matti. E d’altronde, dimmi, senza quel quadratino sul braccio, meraviglioso dei suoi milioni di punti neri, tu, realmente, chi saresti? Io non potrei riconoscerti e, quindi, non uscirei con te. Oh, guarda, piuttosto vado su una dating-app (fa figo usare parole straniere dappertutto: per i boomers, significa “applicazione per appuntamenti), dove almeno c’è un codice. Sì, con un codice so chi tu realmente sia, quali perversioni hai, le tue medicine, i tuoi tic. Non mi serve abbracciarti o respirarti. Un tempo, forse. Ma oggi è pericoloso dar scandalo: è come andare sotto la pioggia e beccarsi un’influenza fuorilegge. O come stare al Sole a pelle nuda, su una spiaggia lattiginosa. Allora che fai, ti aspetto? Prendi l’auto per venire da me, ché sto uscendo per una ricarica: fermati alla prima colonnina, quella artificiale. Spero di non incendiarmi nell’attesa del tuo download. Al limite, ci facciamo un refresh virtuale nel green del mio conto in red.

  • FLORIDIA. LA “Passio” DI LANGLOIS “UN TESTO DURO, INTENSO VERO”

    FLORIDIA. LA “Passio” DI LANGLOIS “UN TESTO DURO, INTENSO VERO”

    disse il compianto Sebastiano Lo Monaco, durante l’indimenticabile “Bella Passione” portata in scena nel 2017

    Sulle note di Antonio Granata, riecheggia ancora, una serata memorabile ricreata dallo scritto del misticoLanglois, il prete che non si spaventava di una penna.
    “Rompi il tuo silenzio, dimmi chi sei”. L’incipit della possente voce di Sebastiano scuote ancora le coscienze. Recitò Langlois, il Cileno che non aveva mezzi termini nella cronaca. “Dici di avere la verità, ma che cos’è la verità? Il silenzio, la verità è lui? Nessuno ha mai parlato così. La verità? Basta con la metafisica! Basta con la mistica! Io non sono un mistico greco, non sono un poeta, sono un politico! Per questo faccio il procuratore in questo paese”. Il Sagrato di Sant’Anna si scosse. Non era aduso a testi così rivoluzionari. Il nostro grande attore, sì, da gran ricercatore qual era, qual è, ci lascia in eredità quelle vibrazioni tristemente attuali mentre soffiano, prepotenti, venti di odio, di vendetta, di sopraffazione. 

    Guarda il video di 2minuti del 13-04-2017

    “Quest’uomo è innocente – recitò commosso – ma non sa cavarsela”. L’uomo innocente, ancora lui. “Io non trovo in costui alcuna sovversione perché dovrei crocifiggerlo?”. Tentò di contrastare i ripetuti “Crocifiggilo!” della folla”. Eppure, “il suo Verbo si fece carne, carne della carneficina di Aushwitz, carne ebrea all’ingrosso, carne delle scuole elementari, carne convertibile in grasso, convertibile in silenzio degli arcipelaghi, carne della follia delle “Folies Bergère”, carne dei suicidi sui fiumi, carne dei feti abortiti per la cosmetica, carne di Gesù che muore, carne della ingegneria genetica, carne dell’infermità mentale, carne delle radiazioni atomiche, per l’immensità di Dio”.

    Il largo, mesto, vibrare dell’orchestra diretta dal Maestro AntonioGranata, incornicia una serata che oltrepassa il tempo. “La via crucis – canta, recitando – ha una lunghezza esatta di 500 metri. I più lunghi della Creazione. La teoria della relatività ammutolisce di fronte a questa distanza. La croce ha un peso esatto di 70 chili. Questi 70 chili sono i più pesanti dell’Universo, che gravita intorno a questa croce: la forza con cui Gesù la abbracciò, non è esprimibile. Un lavoro cosmico non misurabile”. 

    Il tempo è relativo, perché quell’ascesa continua, pur se fra mille venti di fuoco. E il grande attore, si fermò, insieme allo scrivente, al maestro, esausti, dopo la serata, sotto l’arco della Chiesa e disse: “Io non so, spero, cerco, ma è troppo grande tutto questo”. Parole che serbiamo nel nostro cuore, afferrando la speranza, la ricerca, la grandezza dell’Uomo. E riflettemmo su queste parole dello scrittore cileno: “L’essere umano”, ha la dolorosa capacità di vivere senza interrogarsi sul senso della vita, e può trascorrere anni in quello stato di vuoto. Ma quando il dolore irrompe nella tua vita, allora diventa difficile sfuggire alla grande domanda sul significato del dolore. Perché non è degno dell’uomo soffrire come bestie, cioè con ruggiti e senza domande.” Il resto è ancora da scrivere. Le musiche della “Bella Passione” sono dell’amico Antonio Granata, anima della rappresentazione portata in giro per l’Italia. “Sebastiano manca, se n’è andato troppo presto – dice oggi Granata – è l’unico Pirandello che avevamo qui”.

  • SOLARINO. CROLLO DELLA STATALE 124, SCORPO: “RISOLVEREMO AL PIÙ PRESTO, ABBIAMO LAVORATO ANCHE IERI. ESERCENTI IN DIFFICOLTÀ.

    SOLARINO. CROLLO DELLA STATALE 124, SCORPO: “RISOLVEREMO AL PIÙ PRESTO, ABBIAMO LAVORATO ANCHE IERI. ESERCENTI IN DIFFICOLTÀ.

    “Abbiamo lavorato fin da subito – dice il sindaco, Sebastiano Scorpo -. Speriamo di completare entro mercoledì. L’Anas ci sta fornendo una mano sulla segnaletica e i lavori li stiamo interamente eseguendo noi.

    FOTO DI 2minuti – I LOCALI DI UN’ESERCIZIO COMMERCIALE IN DIFFICOLTÀ.

    Comprendiamo le difficoltà dei tre esercizi commerciali, ma la sicurezza viene prima. In ogni caso la segnaletica c’è, il traffico locale è possibile, sono interdetti solo dieci metri: chiaramente non si può arrivare in via diretta sino a Floridia, e occorre deviare dal campo sportivo. Ripeto il disagio è da comprendere da parte di tutti”. Lo scoramento aleggia nella stazione di servizio: “Viene solo chi ha proprio deciso di venire a far colazione – affermano . E il calo delle vendite nel self è stato forte, ancora da quantificare”. L’appello, quindi, è di non rinunciare alle proprie abitudini: si può arrivare a destinazione, seppur con qualche difficoltà.

  • SOLARINO. “VORAGINE DAVANTI AL CIMITERO, TRAFFICO IN TILT, INTERVENGONO I VIGILI URBANI”.

    SOLARINO. “VORAGINE DAVANTI AL CIMITERO, TRAFFICO IN TILT, INTERVENGONO I VIGILI URBANI”.

    “E’ un vero e proprio cedimento della statale 124 – racconta il comandante, Giampaolo Monaca – e abbiamo dovuto chiudere immediatamente il tratto di strada in questione per garantire l’incolumità della gente”. La voragine s’è aperta al chilometro 105 e 600. Difficile stabilirne le cause. “E’ poco prima del cimitero comunale – continua Monaca -.

    Foto 2minuti – La voragine sulla SS124

    Siamo in questo momento in riunione tecnica con Anas per tentare soluzioni a breve termine. Il danno è grave: un vuoto percorre tutta la carreggiata. Una parte è aperta, visibile, il resto sorre sotto il selciato, quindi è da escludere una transitabilità. Anche l’Ufficio tecnico comunale sta valutando la questione. La strada rimane chiusa finché non ci saranno le condizioni essenziali di sicurezza”.

  • SOLARINO. “Ritagli di Vita” DI LAURA LIISTRO, AMORE SICULO, RIUNISCE SCRITTORI, IMMORTALA SENTIMENTI IN BIANCO E NERO.

    SOLARINO. “Ritagli di Vita” DI LAURA LIISTRO, AMORE SICULO, RIUNISCE SCRITTORI, IMMORTALA SENTIMENTI IN BIANCO E NERO.

    Immagini in bianco e nero per sottolineare la preziosità di un ricordo fermo nel tempo. “Esprimo un pezzo di Sicilia – dice Laura – e una grande parte di mio padre rivive in questa composizione”. In sintonia anche l’arbitro Rosario Lo Bello, intervenuto con la sua innata empatia. I “ritagli di vita” in realtà, secondo l’autrice, ricostruiscono con fedeltà cromatica un’immagine radicale, dov’è possibile ripercorrere il misterioso ciclo vitale. La fotografia dell’800, che passa dal boom economico, fino a oggi, racchiude feste, sacralità della terra, composizione sinfonica siciliana. “Voglio far assaporare l’aria di casa, l’educazione di mio padre, ma soprattutto la curiosità femminile, che interpreta diversamente”. E le immagini si declinano alla parola con grazia, logica, sintesi animica. Scrivere è realizzarsi. Per il sindaco, Sebastiano Scorpo, la tradizione di eccellenze del territorio s’incrementa: “Siamo ricchi di valori e il libro di Laura presenta usi e costumi di una città che cresce: occorre solo rispolverarle per farle conoscere nel mondo globale”. Lissandrello, psicologo, editore, studioso, ha fatto leva sulla storia del microcosmo individuale. Che non è piccola. È condivisa. “Ci sentiamo orgogliosi del lavoro di Laura”.

    Guarda il Video di 2minuti ⤴️

    Di rilievo l’intervento della scrittrice Maria Giovanna Mirano, coraggiosa nella sua opera intellettuale fra le scuole. ”Lo scrittore è riconosciuto per l’anima, lo stile, in modo semplice e lineare. Non serve avere una scrittura barocca per arrivare al cuore: il minimalismo è coinvolgente, diretto. Oggi non possiamo dimenticare il passato sol perché l’uomo l’ha volutamente obnubilato. Il docu-libro di Laura (ed. Kerayles) è scevro dalla fretta di vivere”. Don Luca, diretto, sintetico, essenziale, parla di testamento: “Mi colpisce la bellezza delle persone ritratte. Trapassano il cuore come sguardi da un sogno. E’ difficile fermare lo sguardo: questa è una comunità di famiglie, e la storia rinvigorisce la bellezza della realtà sociale”.

    Foto di 2minuti-La conferenza al Comune di Solarino

    Lo Bello, vicino alla famiglia Liistro non nasconde la sua familiarità col territorio. E il libro gli consente di lanciare un messaggio che non vuole essere politico, ma è intriso di tristezza: la migrazione dei giovani e dei meno giovani. La figlia parte, come tanti. Le fotografie gli fanno riaffiorare quelle emozioni che dovrà, col coraggio che l’ha sempre contraddistinto, metabolizzare. ”I giovani sono stati costretti a emigrare – sottolinea –. Non lo dico per politica, ma esprimo gli affetti e i tormenti di padre. Qualcuno, con superficiale leggerezza, ha detto che è meglio che i giovani vadano via”. Come fossero “Choosy” cui tutto sarebbe stato dato. Applausi per lui, che ha aggiunto: “La partenza di mia figlia mi costringe a programmare, confidando nel Cielo”.

    Foto di 2minuti – Laura Liistro

    E ricorda quella “palla di pezza”, quelle corde più lievi del suo iter interiore, quando bastava un oggetto semplice per fermare il tempo, giocarci, affrontare le delusioni e le gratificazioni della vita. “La palla di pezza è “quel” ritaglio di vita – sintetizza – e parla del giocar scalzi, del divertimento sano, in bianco e nero. Delle tavolate coi nonni, quando la famiglia era vera, riunita attorno al profumo di mandarino della sacralità della vita”.

  • SOLARINO. LA DENUNCIA DI UN GIOVANE IMPRENDITORE

    SOLARINO. LA DENUNCIA DI UN GIOVANE IMPRENDITORE

    E una bella testimonianza di lungimiranza e attaccamento alla propria terra, quella di Adriano Celia (Guarda Intervista) 20enne, che ha sulle spalle delle significative esperienze all’estero. Il vero cambiamento lo stanno facendo quei giovanissimi che spesso vengono criticati per abbandonare il suolo natio. Certo, chi resta stringe i denti e chiede risposte che non possono più tardare.

    Adriano ha deciso di percorrere una strada non facile: “Le nostre generazioni spesso cercano la strada dello studio, ma non sempre è pagante, anzi – dice -. È ugualmente difficile sacrificarsi in un’attività commerciale come questa. È una scommessa di vita, la consapevolezza che si lavora soprattutto per lo Stato, la rinuncia alle feste, al riposo. Cose inimmaginabili in Olanda, ad Amsterdam, dove ho soggiornato per alcuni periodi. Lì sono molto avanti in tutto, nei servizi e nella qualità della vita. Le imposte le pagano ma il lavoro c’è: rispetto a noi sostengono il 40 per cento di tasse in meno”. E qui? “Non vedo ripresa, quella ripresa di cui parla Renzi.

    Vengono al bar, al mattino, i padri di famiglia: non spendono, cecano lavoro, e se non fuggono è davvero amore per la terra. Ma che non si parli di ripresa, se non cè commercio non ce futuro. Al limite resta solo la speranza che riparta il commercio in Italia. Celia ringrazia i genitori: “Si vive per lo Stato, e quindi, con questo forte carico di tasse, comprendo le scelte dei giovani, di fuggire. Ogni giorno è dura, occorre passione. Altrove i giovani sono molto avvantaggiati, i progressi sono incredibili rispetto a quanto abbiamo noi.

    Pagano meno tasse e la qualità della vita non è paragonabile alla nostra”. Coraggio, tenacia, speranza. Esempi come questo giovane dovrebbero far riflettere chi può, chi deve. Un ragazzo come Adriano, che ha viaggiato per realizzare il sogno di rimanere in Sicilia è un fatto in controtendenza, un segnale che c’è voglia di fare, purché questo spirito d’iniziativa non venga reciso. La sua “creatura” è impregnata della sua cultura, degli odori dei caffè, della ricerca per il particolare. Il messaggio è chiaro, ora sono i destinatari a doverlo recepire.

  • FLORIDIA. VIA COLOMBO NUMERO 0, CASE POP

    FLORIDIA. VIA COLOMBO NUMERO 0, CASE POP
  • FLORIDIA. CHERY LO MANTO e MAURIZIO MOSCUZZA “back to black”

    FLORIDIA. CHERY LO MANTO e MAURIZIO MOSCUZZA “back to black”

    Attimi di pura magia ieri, al “Cu c’è c’è” col duo Lo Manto-Moscuzza. Un tappeto di note “back to black” in grado di far rivivere emozioni e ricordi di un’artista indimenticabile nella storia della musica. L’interpretazione del duo è differente, personalissima e curata sotto ogni profilo. Voce potente e modulata quella di Cheryl, con sfumature davvero “black”, venata di forza espressiva non comune. Maurizio, alla tastiera, una sicurezza come al solito, nel sostenere la cantante ha dimostrato esperienza e talento nel seguire le nuance della solista. R. R.